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Dove partorire: possiamo scegliere?!

Dove partorire: possiamo scegliere!?

Negli ultimi anni numerosi studi hanno esaminato i “luoghi del parto”, valutandone pro e contro, analizzando numeri e percentuali, per arrivare a dire quale sia quello più sicuro… o semplicemente per dare un’alternativa!

Ma un’alternativa a cosa? Cosa dobbiamo scegliere? Non si partorisce in ospedale?

“Corsa in ospedale a 200 km\h, la sala parto, il lettino, il ginecologo… e si torna a casa”

…Non funziona così?

No, in realtà no, (non per forza almeno…!)

Ma per scegliere bisogna prima conoscere, partendo dalle basi: ovunque sarà il luogo del parto, è importante che lo sentiate giusto per voi, come afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità; ogni donna deve avere la possibilità di partorire in un luogo che sente sicuro, in cui sia possibile ricevere assistenza appropriata.

Perché si è tornato a parlare di queste cose? Non bastava l’ospedale? … Perché finalmente è stata rivalutata l’importanza del rispetto verso la fisiologia della nascita, che funziona benissimo già di suo!

Inoltre l’assistenza in travaglio può influenzare il risultato di un parto. E se fare meno fosse la chiave vincente?

Perché devo scegliere?

Perché l’assistenza durante il travaglio può influenzare la donna a livello fisico e psicologico, oltre che la salute del suo bambino a breve e lungo termine. Una comunicazione efficace, il supporto e l’empatia da parte dell’equipe, così come il rispetto delle preferenze della donna, possono aiutarla ad avere il controllo di quanto accade, rendendo la nascita una esperienza positiva per lei e per chi l’accompagna in questo percorso (si, DEVE essere un bel ricordo!!).

La maggior parte delle donne che partoriscono sono sane, hanno una gravidanza fisiologica, vanno incontro a travaglio spontaneo e danno alla luce un neonato dopo la 37a settimana. Nelle maggior parte di queste donne con gravidanza a basso rischio non ci sono evidenze di benefici materni e neonatali per la nascita in sala parto, oggi caratterizzata da troppi interventi ostetrico-ginecologici in fase di travaglio, divenuti routinari, ma spesso inappropriati.

In sostanza, vi chiederete, quali sono queste scelte?

Secondo il NICE (National Institute for Health and Care Excellence in Uk), nel 2014, all’interno delle linee guida “Cure Intraparto: come prendersi cura delle donne in salute e dei loro bebè durante il parto”, ben QUATTRO sono le possibilità:

  • La propria casa
  • La casa maternità (cioè un centro gestito da sole ostetriche)
  • Unità gestite da sole ostetriche ma collocato all’interne di una struttura di ricovero, generalmente accanto alla sala parto; è gestito esclusivamente da ostetriche
  • Si trova sempre all’interno di una struttura di ricovero ed è gestito dal personale medico insieme alle ostetriche

Secondo queste raccomandazioni è uscito fuori un dato tanto scontato quanto fondamentale: il parto di donne con gravidanza a basso rischio, o meglio con molti segni di salute, generalmente è un evento molto sicuro sia per la donna che per il suo bambino; è addirittura fortemente raccomandato che scelgano il domicilio o il centro nascita invece dell’ospedale.

Partendo da questo presupposto ogni donna può scegliere dove partorire e deve essere supportata in ogni sua scelta.

Chi può aiutarti a scegliere? Ovviamente l’ostetrica, che saprà valutare e consigliare, in base alle condizioni di salute di ogni donna e al suo sentire, poiché siamo tutte diverse e non basta un solo protocollo ufficiale, la scelta migliore.

Esistono infatti delle condizioni mediche già esistenti prima della gravidanza o legate alla sua storia ginecologica, o alla gravidanza stessa per le quali viene invece suggerito un parto in ospedale; sarà sempre la tua ostetrica di riferimento che ti supporterà passo dopo passo!

Purtroppo sono ancora molte le persone e i professionisti poco informati che, nonostante le evidenze scientifiche inequivocabili, considerano ancora il parto in casa come un evento rischioso. Gli studi mostrano che il parto in ospedale ha un rischio maggiore di interventi molto invasivi (episiotomia, che in italia ha tassi altissimi, forcipe, ventosa, kristeller…) e cesareo. Mentre non aumentano i rischi per la salute di madre e neonato.

Comunque… ogni luogo del parto dovrebbe garantire il rispetto per la donna come individuo che sta per sperimentare un’esperienza di vita rilevante e intensa dal punto di vista emotivo e non solo!

La donna dovrebbe avere il controllo, essere ascoltata e assistita con empatia e firmare un apposito consenso informato.

Tutti i setting del parto dovrebbero garantire a tutte le donne un’assistenza ostetrica personalizzata e ad personam durante tutto il travaglio, il parto e le due ore seguenti.

Non eseguire o raccomandare interventi ostetrico-ginecologici se il travaglio procede in maniera fisiologica e la donna e il bambino stanno bene.

Tenere SEMPRE in considerazione i bisogni psicologici ed emotivi della donna.

Perché il parto in casa?

Perché ha notevoli aspetti positivi: diminuisce il rischio di complicanze durante il travaglio e il parto rispetto a un parto in ospedale; garantisce alla donna una nascita non disturbata, in modo che la fisiologia della nascita possa funzionare il meglio possibile, e una valutazione individuale: fondamentale per individuare i bisogni singoli delle partorienti e poterli assecondare; il rapporto che si instaura con la donna, consente all’ostetrica di proteggere la delicatezza di questo momento, garantendo e sorvegliando sempre la sicurezza di mamma e bambino, ma permettendo alla donna di lasciare andare il suo bambino a questa nuova vita nel modo più dolce possibile.

A cosa devo fare caso se scelgo un parto in ospedale? Di cosa proprio non posso fare a meno?

  • I papà e i parenti stretti possono essere presenti in sala parto?
  • Quando posso discutere la pianificazione del parto?
  • Ci sono piscine per partorire?
  • Quanto tempo si dovrà restare in ospedale?
  • Ci si può muovere durante il travaglio per trovare la posizione migliore?
  • Qual è la politica in materia di induzione, sollievo dal dolore e monitoraggio di routine?
  • E’ disponibile l’epidurale?
  • Quando si può tornare a casa dopo il parto?
  • Quali servizi sono forniti per i neonati prematuri o malati?
  • Chi aiuterà la neo mamma ad allattare il bambino?
  • I bebè possono restare con le loro mamme per tutto il tempo o c’è una nursery separata?
  • Ci sono orari prestabiliti per le visite?

Detto questo, care mamme, papà e coppie, spero che per voi scegliere il luogo in cui mettere al mondo il vostro bambino diventi frutto di una scelta appropriata, consapevole, serena… spero che vi sia sempre data la possibilità di scegliere per la vostra salute e quella di questo nuovo cucciolo, supportati da evidenze scientifiche e professionisti; ma vi auguro soprattutto di non essere lasciati soli né giudicati, ma sempre supportati in ogni scelta, qualunque essa sia!

Ostetrica Elisa

PS: lascio un ampio elenco di studi e numeri e tabelle che confermano tutto quello che ho scritto sopra;)

PPS: scrivetemi, chiamatemi, qualunque domanda o dubbio o informazione poco chiara… sono qui per questo!!

Bibliografia e siti utili

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20824824

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28165843

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11687063

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28552091

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27793112

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10796198

https://www.nice.org.uk/guidance/cg190/chapter/Recommendations#place-of-birth

http://www.evidence.it/articolodettaglio/209/it/464/linee-guida-per-lassistenza-a-partorienti-sane-e-neonati-e-pe/articolo

http://www.nascereacasa.it/convegno-nazionale-nascere-casa-si-puo/

Fai clic per accedere a NICE-2014-raccomandazioni-per-il-luogo-del-parto.pdf

 

 

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