Diario del Congo

Dal diario di bordo dello stage nella Repubblica Democratica del Congo… fine Agosto 2016

SEMBRAVA FINITA E INVECE…. SUKUMA SUKUMA!

La giornata è quasi giunta al termine, è già buio, manca la corrente e una candela illumina la nostra stanza. Sono già passate due settimane dal nostro arrivo a Lubumbashi, non posso fare a meno di ripensare a tutte le cose viste e vissute. Abbiamo trascorso giorni intensi tra le attività in brousse e lo stage in ospedale.

La campagna di sanità mobile sta per concludersi.

Questa giornata è iniziata come tante altre, Papa Jean è venuto a pren

derci con la jeep, abbiamo trovato il resto dello staff in clinica e dopo aver mangiato samusa e bignè, siamo partiti in direzione del villaggio di Mwamba. Il viaggio è lungo e faticoso, ma tra chiacchere e risate raggiungiamo la nostra meta.

È mezzogiorno quando iniziamo le attività: io aiuto Augustine, infermiere di Kanyaka, a visitare le donne incinta; Anna, la volontaria nutrizionista, si occupa della pesa dei bambini e Giulia, la collega ostetrica, dei vaccini; prima di lasciare il villaggio Karil e Flavie sensibilizzano le famiglie sull’importanza dell’allattamento al seno.

Risaliamo in jeep, la giornata è quasi finita.

Ultima tappa prima del rientro a casa è il centro di salute di Kanyaka, dove vivono Augustine e Karil; qui ci aspetta una sorpresa.

Io e Giulia veniamo catapultate nella sala parto del centro di salute: una donna sta per partorire il suo terzo figlio. “Rubando” il posto a PapaJoseph, tecnico di laboratorio, mi ritrovo in prima fila ad assistere al parto, ma non sono sola, la sala parto è affollata: Karil incita la donna a spingere “sukuma sukuma”, Giulia è pronta a prestare le prime cure al neonato, Anna sta per vedere il suo primo parto e Manu è in attesa di fare la prima foto al bebè

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Le condizioni della sala parto sono sicuramente diverse da quelle a cui sono abituata, il materiale a disposizione è poco ma essenziale; mi stupisco sempre di più di come vengano sfruttate al meglio le poche risorse che hanno e le poche informazioni che la donna riferisce: qui le ecografie non vengono fatte, raramente si eseguono gli esami del sangue, le visite solitamente sono 3\4 durante tutta la gravidanza ma, grazie alla loro esperienza e manualità, riescono ad ottenere tutte le informazioni essenziali.

In un batter d’occhio nasce una bellissima bimba di 3500gr, il parto va nel migliore dei modi e le emozioni, di per sé già tante durante qualsiasi parto, sono in questo contesto amplificate, mi porterò sempre nel cuore questa esplosione di sensazioni per aver assistito, in Africa, ad una nascita “nonostante tutto” perfetta.

 

Mi giro ancora scossa e vedo un team eterogeneo e strano in cui ognuno ha felicemente dato il suo contributo.

Ridiamo la bimba alla sua mamma, facciamo un’ultima foto ricordo ed esausta ma elettrizzata salgo in jeep: la giornata è davvero finita.

Non c’è modo migliore per festeggiare questa giornata di vera vita congolese che con fufu e birra!

BAYO!    Elisa